Creatività per l’Innovazione
Un processo strutturato per stimolare la creatività e trovare soluzioni
Il tema della creatività è largamente associato all’innovazione ma molto spesso, anche in modo superficiale, è limitato alle discipline strettamente artistiche: in tal senso, la creatività è associata all’immaginazione, alla fantasia, all’intuizione e non invece a una competenza trasversale di fondamentale importanza per lo sviluppo delle capacità di pensiero e dell’apprendimento. Condizione, quest’ultima peculiare per l’innovazione. È necessario, per contro, evidenziare l’importanza della distinzione tra CREATIVITA’ ARTISTICA (sulla quale si sviluppano molti dei programmi regionali e internazionali) e la CREATIVITA’ per l’INNOVAZIONE, supportata da “processi creativi strutturati” e da tecniche creative realmente praticate solo in alcune grandi aziende italiane e molto raramente nelle PMI.
Nonostante il fatto che da vari studi emerga che la creatività rappresenti un prerequisito per qualsiasi tipo di cambiamento e innovazione, essa tuttavia non appare supportata da un’efficace e diffusa comunicazione relativa alle metodologie e tecniche relative alla creatività. Tali considerazioni, ad oggi, sono lasciate prevalentemente ai professionisti dei processi creativi strutturati e alle organizzazioni che curano tali metodologie.
La creatività consiste nel far nascere una nuova idea, l’innovazione nel saperla applicare. Il passaggio dalla creatività all’innovazione non è né semplice, né automatico. E’ frutto di una integrazione progettuale tra processi creativi, processi innovativi e processi produttivi e va guidata e gestita con competenza attraverso anche una adeguata capacità manageriale che permette di convertire l’idea in un business di successo.
Il binomio creatività e managerialità è il valore fondante per un’efficace innovazione ed è necessario che entri a far parte della “Cultura d’Impresa” affinché diventi il catalizzatore di tutte quelle energie, competenze e capacità in grado di trainare le aziende verso un futuro di successo.
L’efficacia dell’adozione di metodologie e processi di creatività per fare innovazione di processo, di prodotto, di organizzazione è riscontrabile prevalentemente in aziende di grandi dimensioni, le quali per diversi motivi hanno più facilità nel conoscerne l’esistenza e nella lungimiranza di farne uso. La conoscenza e diffusione di tali processi e tecniche e della loro efficacia in Italia è ben lontana da quella presente in altri paesi, come anche il tessuto formativo sull’uso di tali strumenti.
Da una indagine fatta da Manageritalia nel 2017 in aziende di diverse dimensioni risulta che quasi il 40% dei manager non ne conosce l’esistenza, un 10% ne è a conoscenza ma non li ritiene di interesse, mentre il 36% che li conosce li vorrebbe sperimentare, il 2% che li ha sperimentati non ripeterebbe l’esperienza mentre il 14% che li ha sperimentati ne ha tratto profitto.
Uno degli obiettivi da perseguire a supporto della capacità di innovazione del tessuto produttivo è quindi quello di aumentare il livello di conoscenza ed utilizzazione di tali prassi, ed in particolare nell’area delle PMI. Le idee vengono prima di tutto, senza idee anche il problema più banale può rimanere irrisolto e senza un processo strutturato la soluzione potrebbe non essere quella più adeguata.
Mentre tali approcci sono conosciuti ed utilizzati con successo da grandi aziende, le PMI trovano ancora difficoltà ad includere nelle loro prassi di sviluppo l’uso di tecniche trasversali che ne possono facilitare l’innovazione, in parte perché poco conosciute ed in parte per alcune remore nel considerare la partecipazione a percorsi di creatività un onere piuttosto che un investimento altamente produttivo per il futuro dell’azienda.
Il processo creativo si sviluppa in 4 fasi primarie:
- L’Analisi o impregnazione nel problema
- La Divergenza ‘ generazione di un elevato numero di idee
- La Convergenza – raggruppamento per idee “vicine” e selezione di quelle più valide
- La Soluzione – definizione del piano attuativo della idea ottimale
Nella prima fase, quella dell’analisi o impregnazione ci si cala nel tema da affrontare (problema o opportunità), si esamina l’argomento in ogni suo aspetto. Per questo scopo si adottano delle tecniche per approfondire il tema da trattare, chiarendolo e sviscerandone gli elementi significativi per arrivare a definire correttamente il problema o la sfida di risolvere nella fase successiva, quella della generazione delle idee.
La seconda fase, quella della divergenza, vede il momento creativo principale del processo. L’obiettivo della fase è quello di allontanarsi il più possibile dal punto di partenza, indispensabile per liberare le energie creative non facendosi condizionare da vincoli pratici. In questa fase il gruppo di lavoro viene supportato da una serie di tecniche suddivise in quattro quadranti determinati dall’intersezione dell’asse che va dal Reale all’Immaginario con l’asse che si muove tra Conscio e Inconscio.
Figura 4 Quadranti della creatività
- Razionali tra Conscio e Realtà (matrici, benchmarking, raccolta di idee, matrici morfologiche, triz,..)
- Associative tra Conscio e Immaginario (brainstorming, brainwriting, mappe mentali, deformazione,…)
- Analogiche tra Realtà e Inconscio (disegno, collage, metafore e analogie, storytelling, …)
- Proiettive tra Inconscio e Immaginario (sogni individuali e collettivi, identificazioni corporee, proiezioni astratte, pensiero magico, …)
I quattro ambiti partono da una vicinanza al contesto razionale per allontanarsi verso l’immaginario passando per l’associazione, la proiezione.
L’ultima fase, quella della convergenza e finalizzazione dell’idea ha come obiettivo quella di lavorare sulle idee migliori per definirne tutti gli aspetti realizzativi, identificando tutti i possibili ostacoli e le modalità di superarli, fino a definire il piano di attuazione.
Seguendo il processo creativo si è in grado di generare più idee e trovare le migliori soluzioni in un arco di tempo molto più ristretto rispetto ad altri processi di analisi. Lo abbiamo sperimentato di persona riuscendo in alcuni casi, in una sola giornata di lavoro, a generare oltre 10 idee di innovazione di cui almeno tre che potevano dare origine a dei brevetti.
Benefit Innovation, promuove quindi il concetto che:
- l’innovazione è frutto della capacità creativa di generare idee, di quella manageriale di metterle in pratica e di quella comunicativa di promuoverne l’adozione;
- la creatività può essere coltivata e sostenuta attraverso processi e tecniche definite e sperimentate;
- l’innovazione richiede sempre un processo di gestione del cambiamento a sostegno della sua adozione;
- l’innovazione deve essere sostenibile per poter produrre buoni risultati;
- senza il “coraggio di cambiare” e lasciare il conosciuto per il nuovo non è possibile innovare.